Conferenzieri

Orario conferenze generali

Ferdinando Arzarello: Università degli Studi di Torino; “Provare se, vedere che, sapere perché: la dimostrazione in classe”
Massimo Bertolini: Università degli Studi di Milano; “Regolatori, funzioni L e punti razionali”
Daniele Boffi: Università di Pavia; “Metodo Immersed Boundary per l'interazione fluido-struttura: formulazione matematica e approssimazione numerica”
Filippo Bracci: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"; “Evoluzione olomorfa”
Andrea Cianchi: Università degli Studi di Firenze; “Autofunzioni dell'operatore di Laplace-Beltrami e disuguaglianze isoperimetriche ed isocapacitarie”
Salvatore Coen: Alma Mater Studiorum Università di Bologna; “Matematici a Bologna dopo l'Annessione al Regno”
Alessio Corti: Imperial College London; “Polinomi di Laurent estremali e varietà di Fano”
Boris Dubrovin: S.I.S.S.A., Trieste; “Comportamento critico delle soluzioni delle equazioni hamiltoniane alle derivate parziali”
Franco Flandoli: Università di Pisa; “Interazione tra noise e singolarità nelle equazioni alle derivate parziali”
Giovanni Forni: University of Maryland; “Il flusso orociclico: un esempio di sistema dinamico parabolico”
Giovanni Jona-Lasinio: Sapienza Università di Roma; “Fisica e matematica: due facce di un unico percorso”
Massimo Marinacci: Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano; “Economia teorica e Analisi funzionale”
Stefano Meda: Università degli Studi di Milano-Bicocca; “Alcuni aspetti dell'analisi su varietà riemanniane a crescita esponenziale di volume”
Giuseppe Mingione: Università degli Studi di Parma; “Aspetti non lineari della teoria di Calderón-Zygmund”
Errico Presutti: Università degli Studi di Roma "Tor Vergata"; “Transizioni di fase, trasformazioni di scala e strutture spaziali”
Stefano Serra Capizzano: Università dell’Insubria; “Strutture, strutture nascoste e analisi spettrale nei metodi multigrid e nel precondizionamento”
Susanna Terracini: Università degli Studi di Milano-Bicocca; “Le traiettorie paraboliche della meccanica celeste come transizioni di fase minimali”